Doni e oggetti “galanti”

i gingilli indiscreti (Diderot)

i gingilli indiscreti (Diderot)

Doni e oggetti galanti costellano la letteratura del Settecento. Un famoso esempio sono i “bijoux indiscrets” (Indiscreet or Prying Jewels or Toys) che danno il titolo al primo romanzo di Denis Diderot (in cui sono proprio i gingilli o i gioielli a raccontare, vista la loro intimità con le persone che li indossano). E naturalmente ne ritroviamo vari esempi anche in Casanova, a cominciare dall’episodio di M.M.

“Questo dono, amore mio, ti sarà caro perchè contiene il mio ritratto…Nella scatola troverai due ritratti miei, in due nascondigli diversi: staccando il fondo della tabacchiera nel senso della lunghezza mi troverai vestita da monaca, premendo l’angolo aprirai un coperchio a cerniera e mi vedrai quale tu mi hai fatta diventare…”

Tabacchiera n. 2
Tabacchiere a forma di scarpe e gambe femminili

Tabacchiere a forma di scarpe e gambe femminili

“Nell’astuccio trovai una tabacchiera d’oro…Seguendo le istruzioni, trovai il ritratto di M.M., in piedi e di tre quarti, vestita da monaca. Togliendo il fondo, invece, la trovai nuda, distesa su un materasso di raso nero nella posa della Maddalena del Correggio: guardava un amorino che, stando seduto sui suoi abiti monacali, teneva ai piedi la faretra.”

Perchè questo riferimento a Maddalena? Casanova era membro della massoneria e Rosacruciano e passava anche per mago: se avete letto (o visto) Il codice Da Vinci potete forse ipotizzare…O basta solo fare riferimento a quello che lui stesso scrive e che è riportato nell’articolo precedente.

Antonio Allegri, detto Correggio, Maddalena (1518)

Antonio Allegri, detto Correggio, Maddalena (1518)

Published in: on 18 febbraio 2009 at 11:01 am  Comments (4)  

Incontri in Parlatorio

Francesco Guardi, Il Parlatorio delle monache a San Zaccaria

Francesco Guardi, Il Parlatorio delle monache a San Zaccaria

“Una monaca…che da due mesi e mezzo la vede ogni domenica nella chiesa del suo convento desidera conoscerla…”

Il Parlatorio di San Zaccaria, qui raffigurato, è il più famoso di Venezia, dove le monache (figlie della migliore nobiltà veneziana) intrattenevano i loro visitatori. Ma esistevano anche parlatori “privati,” come quello in cui avviene il primo incontro tra Casanova e la misteriosa M.M.

“Entrammo quindi in un piccolo parlatorio e di lì a cinque minuti vidi apparire questa M.M. che andò dritta alla grata, ne aprì quattro riquadri schiacciando un bottone, baciò l’amica e poi chiuse di nuovo l’ingegnosa finestrella…”

Nel racconto dei suoi amori (“triangolari” e “quadrangolari”) con M.M., Casanova dice: “Alla nobiltà, alla bellezza e all’intelligenza di M.M. che erano le sue vere virtù s’aggiungeva il gusto dello scandalo. Era una vestale: avrei gustato un frutto proibito e soprattutto avrei rubato i suoi diritti a uno sposo onnipotente, impadronendomi della più bella sultana del suo divino serraglio.”

Chi sarebbe questo sposo? Forse l’abate di Bernis?

L'Abate (poi Cardinale) de Bernis

L'Abate (poi Cardinale) de Bernis

E che significato attribuite al riferimento al “serraglio” (ripensando all’episodio di Costantinopoli)?

Published in: on 18 febbraio 2009 at 10:38 am  Comments (3)  

Il Rinoceronte

Siete voi il rinoceronte?

Siete voi il rinoceronte?

Published in: on 18 febbraio 2009 at 10:16 am  Lascia un commento  

Due amori di Casanova

Ecco i ritratti di due altri amori di Casanova, Teresa Lanti (Bellino) e Manon Balletti. Pur essendo entrambe “figlie d’arte,” cantanti e attrici, si tratta di due bellezze e due ritratti molto diversi tra loro. Cosa notate?bellino1manon

Published in: on 10 febbraio 2009 at 12:56 PM  Lascia un commento  

Henriette

Abbiamo letto oggi in classe alcuni brani dalla versione italiana dell’Histoire de ma vie, relativi all’avventura con Henriette, uno dei grandi amori di Casanova (forse il più grande) che testimonia anche della profonda infatuazione di Giacomo per la cultura e i costumi francesi. Anche nell’episodio di Henriette ritornano i temi del travestimento e del mistero, o del limite alla volontà di sapere, che circondano e pervadono le descrizioni che Casanova dà dell’innamoramento. In classe ho detto che Henriette è come un doppio di Casanova, o la sua anima gemella. O almeno così lui sembra descriverla, nel ricordo. Ma, secondo voi, Henriette è diversa dalle altre donne amate da Casanova? E se si, perchè? E cosa pensate del discorso di Henriette sulla felicità?

It is speculated that she was Adélaide de Gueidan. This is her in a painting by Nicolas de Largillière called Adelaide de Gueidan and her Younger Sister on Cembalo.

It is speculated that she was Adélaide de Gueidan. This is her in a painting by Nicolas de Largillière called Adelaide de Gueidan and her Younger Sister on Cembalo.

Published in: on 10 febbraio 2009 at 8:33 am  Comments (4)  

Costantinopoli e la Moretta

Abbiamo detto in classe che l’episodio di Costantinopoli si compone di due parti intrecciate tra di loro. Entrambe rispecchiano un certo gusto orientalista tipico del Settecento (influenzato dalla traduzione delle Mille e una notte e dalle Lettere Persiane di Montesquieu) e si rifanno rispettivamente ai generi del dialogo filosofico ( protagonisti Giacomo e Yussuf, il  musulmano devoto) e del romanzo libertino a sfondo esotico (protagonisti Giacomo e Ismail, il musulmano corruttore). Nel primo è in gioco la conversione di Casanova all’Islam (per avere come premio in sposa la figlia di Yussuf ed ereditarne le ricchezze). Nel secondo è in gioco invece l’identità sessuale di Giacomo. In entrambi viene messa alla prova la doppia identità del libertino: colui che è libero da tutti i pregiudizi, sia religiosi che sessuali. Alla fine, Giacomo non si converte ma si perverte, o inverte, facendosi sedurre da Ismail. A Costantinopoli, Giacomo non riuscirà, né in fondo tenterà di sedurre alcuna donna. Secondo voi, lo fa per rispetto della cultura musulmana? O perchè non ne capisce i costumi e non sa comportarsi di conseguenza? O perchè ne teme i pericoli e le conseguenze? O perchè scopre la sua vocazione inconscia all’omosessualità? Cosa intende il narratore quando dice che temeva “di cacciarsi in un labirinto in cui avrebbe potuto troppo facilmente perdersi?” Pensate che Casanova voglia e riesca davvero a dimostrare di essere libero da tutti i pregiudizi? O credete che rimanga sedotto dalla cultura “orientale”?

Anche in questo episodio si ritrovano alcuni temi e motivi che abbiamo già incontrato: il motivo della curiosità (o volontà di sapere) sessuale, tipico soprattutto del periodo di apprendistato o formazione del libertino, qui curiosità di vedere (il voyeurismo) oltre che di toccare. E quello della maschera.  A questo proposito è interessante il riferimento alla maschera detta Moretta.morettaSappiamo che sotto di essa si cela una misteriosa veneziana, schiava nell’harem di Ismail, che danza la furlana (questa danza un po’ zingaresca) con Giacomo: ma la maschera sembra suggerire anche una inversione o uno scambio culturale, essendo in fondo una maschera da “mora” indossata da una donna bianca. Cosa ne pensate?

Published in: on 9 febbraio 2009 at 7:15 PM  Comments (5)  

Benvenuti

Pietro Longhi, Il Ridotto (dettaglio)

Benvenuti al blog del corso “The Many Faces of Casanova” (inverno-primavera 2009) dove ogni settimana per tre mesi commenteremo episodi dalla Histoire de ma vie di Giacomo Casanova e discuteremo altri aspetti dell’ opera e della fortuna di Casanova come protagonista e personaggio di romanzi, films e opere teatrali. Ogni settimana vi proporrò una frase o una scena da commentare e vi invito a fare lo stesso, proponendo una citazione o una scena dall’autobiografia di Casanova con un breve commento iniziale. Per farci la mano, cominciamo da questa immagine di Pietro Longhi che abbiamo visto in classe. Cosa notate?

Published in: on 2 febbraio 2009 at 1:56 PM  Comments (4)