Doni e oggetti galanti costellano la letteratura del Settecento. Un famoso esempio sono i “bijoux indiscrets” (Indiscreet or Prying Jewels or Toys) che danno il titolo al primo romanzo di Denis Diderot (in cui sono proprio i gingilli o i gioielli a raccontare, vista la loro intimità con le persone che li indossano). E naturalmente ne ritroviamo vari esempi anche in Casanova, a cominciare dall’episodio di M.M.
“Questo dono, amore mio, ti sarà caro perchè contiene il mio ritratto…Nella scatola troverai due ritratti miei, in due nascondigli diversi: staccando il fondo della tabacchiera nel senso della lunghezza mi troverai vestita da monaca, premendo l’angolo aprirai un coperchio a cerniera e mi vedrai quale tu mi hai fatta diventare…”
“Nell’astuccio trovai una tabacchiera d’oro…Seguendo le istruzioni, trovai il ritratto di M.M., in piedi e di tre quarti, vestita da monaca. Togliendo il fondo, invece, la trovai nuda, distesa su un materasso di raso nero nella posa della Maddalena del Correggio: guardava un amorino che, stando seduto sui suoi abiti monacali, teneva ai piedi la faretra.”
Perchè questo riferimento a Maddalena? Casanova era membro della massoneria e Rosacruciano e passava anche per mago: se avete letto (o visto) Il codice Da Vinci potete forse ipotizzare…O basta solo fare riferimento a quello che lui stesso scrive e che è riportato nell’articolo precedente.